Eric-Emmanuel Schmitt, “Il bambino di Noè”

Libro bellissimo e ricco di speranza. I personaggi sono presentati con immediatezza e con un linguaggio vivo.

Joseph è separato dai genitori in Belgio, durante le persecuzioni naziste. Incontrerà uomini e donne capaci di sacrificio pur di salvare una vita.

Imparerà a vivere con speranza e a non fermarsi all’apparenza…

Da leggere per capire come, anche negli orrori, c’è stato chi ha seminato del bene.

Eric-Emmanuel Schmitt, “Il bambino di Noè”.   Lettori+

da gennaio ’16 in Biblioteca

D. Pennac, “L’occhio del Lupo”

Un ragazzo si ferma davanti alla gabbia del lupo allo zoo… lo fissa.

Nasce una comunicazione tra i due che riescono a rivelarsi le reciproche storie attraverso lo sguardo.

Racconto preferito da Pennac stesso. Racchiude, sotto l’apparenza della semplicità, un messaggio profondo.

D. Pennac, “L’occhio del Lupo” da gennaio 2016 anche in lingua inglese “The eye of the wolf”.

Il Premio Nobel per la Letteratura

Una scrittrice bielorussa

Il premio Nobel per la Letteratura 2015 è stato assegnato a Svetlana Aleksievic.

Svetlana Aleksievic è nata nel 1948 in Ucraina da padre bielorusso e madre ucraina entrambi insegnanti nelle scuole rurali. E’ laureata in giornalismo. Nei suoi libri ha denunciato il regime dittatoriale. In Bielorussia i suoi libri non sono pubblicati e lei non può tenere discorsi. E’ però conosciutissima ed apprezzata in tutto il mondo.

I testi della scrittrice sono destinati ad adulti, ma un piccolo passaggio di un suo libro può aiutare anche i ragazzi e le ragazze della nostra Scuola.

Ne “La guerra non ha un volto di donna”, che è stato anticipato su alcune testate giornalistiche, Svetlana racconta del villaggio della sua infanzia.

“Il villaggio della mia infanzia dopo la guerra era un villaggio femminile. Di sole donne. Non ricordo una voce maschile […] Nella biblioteca scolastica una buona metà dei libri era sulla guerra. La stessa cosa nella biblioteca rurale e in quella del capoluogo di distretto, dove mio padre si recava spesso a prendere in prestito i libri. Come mai? Adesso sono in grado di rispondere. Non è certo per caso, ma perché noi quando non eravamo in guerra ci preparavamo comunque a farla”.

Una Biblioteca ha libri che possono formare le persone.  Se non c’è possibilità di scelta, se i testi sono imposti per forgiare una coscienza comune, basata sull’importanza della guerra, i suoi cittadini potranno scegliere facilmente la guerra.

La nostra Biblioteca scolastica ha una ricchezza di testi che presentano esempi positivi, storie vere e di fantasia, messaggi che aiutano a comprendere il mondo.